Peruando

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Nata inaspettatamente,
cresciuta con una palla a spicchi tra le mani,

sulle orme di mio fratello e mia sorella maggiori.

Playmaker in campo,

finchè non ho deciso di prendere il primo volo:
America!

Poi Università, Spagna, ritorno alla fede, Erasmus!

Tra le mani non ho più una palla, ho la mia vita.

Invece di distribuire assist, costruisco relazioni.

Forse la cosa che mi è sempre venuta meglio.

Scendo in campo coi più deboli, gli ultimi: Comunità dell'Arca.

Poi volo ancora: Perù...1, 2, 3, 4 volte!
Alla terza volta, mi fermo un po':

9 mesi, tempo di una nuova nascita!
Ma poi ritorno: formazione, professione e ricerca personale,

sempre cercando di tenere insieme queste tre colonne.

Quando sei in campo hai massimo 24 secondi per dirigere l'azione,

ma quando stai al gioco della Vita, quella vera,

le tue scelte devono radicarsi nel tempo.

Puoi fare quanti passaggi vuoi,

nel modo che credi migliore,

finchè non senti di ritrovarti lì,

nel punto giusto...

è ora di andare a canestro!

Rifaccio la valigia,

mi faccio un assist coi fiocchi:

riparto e, questa volta, resto!